Si può essere felici da soli? Si può essere felici con qualcuno? Esistono davvero 12 pilastri per costruire una coppia felice e duratura? Quali sono le caratteristiche di una coppia riuscita, parlandone in modo concreto e non idealistico? Scopri di più ora…
(in copertina la Farnsworth House, uno dei più celebri progetti di Ludwig Mies van der Rohe)
Sicuramente si può essere felici stando da soli, ma si può esserlo ancor di più stando insieme alla persona giusta con cui formare una relazione di elezione. La relazione di elezione è la relazione affettiva più importante della vita per entrambi, il che non esclude ovviamente altre relazioni significative per esempio con i figli, i genitori, i fratelli, gli amici.
E da dove si ricavano questi 12 pilastri per costruire una coppia felice cioè le 12 caratteristiche irrinunciabili per stare bene insieme ad un’altra persona se non imparando dai propri errori e magari anche dagli errori degli altri?
Ovviamente le coppie durano anche anni prima di crollare (e non tutte le persone che restano insieme non sono per questo già crollate), ma sempre nel tempo consentito dal numero dei pilastri esistenti e sì, la buona notizia è che il crollo si può sempre evitare ristrutturando in tempo, insieme e in modo intelligente. Ecco dunque i 12 pilastri per costruire una coppia felice, sapendo che essendo pilastri portanti hanno tutti pari importanza:
Sì piacersi innanzitutto fisicamente e quindi interiormente, non fisicamente o interiormente, ma piacersi integralmente, tutti interi! Non iniziare nessuna relazione se già qui stai patteggiando con i tuoi pensieri e le tue emozioni. Assodato questo step irrinunciabile, pensa che non si tratta di pretendere che il partner si mantenga come l’hai conosciuto perché continui a piacerti. Si tratta piuttosto che tu, nella tua continua crescita personale, diventi un partner sempre più conosciuto eppure mai scontato. Insomma ognuno pensi a non trascurarsi in modo da continuare a piacere anzi, così da dare nuovi motivi per piacere. Sembra superfluo scrivere che per mettersi insieme due persone debbano piacersi eppure va detto perché non è sempre così.
Il secondo dei 12 pilastri per costruire una coppia felice è amare. Amare significa molte cose ma principalmente volere il bene di una persona. Il primo significato dell’amore non è aver bisogno di qualcuno ma desiderare la sua felicità e realizzazione. In coppia si tratta di cercare il bene di entrambi riuscendo ad intrecciarli. Ecco perché volere il proprio bene non significa essere egoisti, ma cercare la propria strada e iniziare a realizzarla prima di coinvolgere un’altra persona nella propria vita. Ecco perché volere il bene del partner non significa rinunciare a se stessi in modo masochistico, ma fare letteralmente il tifo per la sua vita e la sua riuscita. Insomma per essere felici si cammina fianco a fianco (non l’uno dietro i progetti dell’altra) verso una meta decisa veramente insieme!
La relazione di coppia come tutte le relazioni umane non può essere vista come un oggetto che, se si rompe, si aggiusta o si ricompra. Tutti i rapporti umani sono un essere vivente fatto di esseri viventi che vivono e resistono all’incuria ma, giunti al loro limite, possono morirne, proprio come fanno le piante di casa quando vai in ferie e te ne dimentichi. In pratica ho incontrato persone illuse che, come un acquario può diventare una zuppa di pesce, così una zuppa di pesce possa tornare acquario… figurarsi! Morale: prenditi cura delle tue relazioni perché sono come una piantina o un acquario. La relazione di coppia poi prevede che tutti e due abbiano pari responsabilità a far vivere la relazione perché in coppia, una cosa voluta solamente da uno dei due, è un’eroica e lodevole dimostrazione di pazienza, punto.
Se è chiaro che le persone dovrebbero stare insieme perché si vogliono veramente bene e non per interesse o ripiego, non è sempre altrettanto chiaro che i sentimenti, se ci sono, vanno anche dimostrati. I sentimenti non possono cioè rimanere dentro a chi li prova ma vanno dimostrati cioè comunicati con parole e gesti, mica “dai dai che te l’ho già detto” o “dai dai che te lo dimostro sempre”! I sentimenti non dimostrati è come se non esistessero, motivo per cui i problemi di comunicazione non vanno mai sottovalutati. Certo, c’è chi è più portato per l’uno e chi è più portato per l’altro canale comunicativo ma, sta di fatto, che se per camminare servono due gambe, per dimostrare l’amore servono: parole e fatti, non parole o fatti.
Il quinto dei 12 pilastri per costruire una coppia felice è essere sempre pronti a risolvere i propri problemi personali e a proteggere la relazione dai problemi dei propri parenti e amici per non fare della relazione di coppia il cestino della spazzatura indifferenziata. Infatti una delle idee più tossiche sull’amore è che i problemi emotivi di Tizio/a possano essere curati con l’amore di Caia/o, quando nella realtà i sentimenti di una persona non guariscono mai i problemi dell’altra anzi i problemi non affrontati e risolti singolarmente distruggono il partner e la relazione. Più semplicemente non ci si sfoga sul partner ma piuttosto con il partner.
Il sesto dei 12 pilastri per costruire una coppia felice è parlarsi (e scriversi) prima stabilendo regole condivise. Parlarsi non solo prima di iniziare un rapporto per accordarsi sullo stile di vita di base ma anche durante, riconoscendo sempre il positivo di sé, del partner, della relazione. E anche dicendo apertamente ciò che non va per poter rinegoziare in tempo. Chi tace dando per scontato il positivo e con la scusa del portar pazienza sul negativo, crea un pericoloso non-detto, un divorzio emotivo, un conflitto passivo in attesa che, prima o poi, scoppi la bomba del conflitto attivo.
Che un rapporto felice sia basato sulla fiducia e non sul controllo o sull’indifferenza è ovvio. Se una persona controlla magari di nascosto lo smartphone del partner, secondo un esempio ormai classico, è evidente che non si fida ma, va detto, potrebbe aver ragione a non fidarsi oppure potrebbe fargli pagare il prezzo di tradimenti non suoi. In realtà, e diciamolo una buona volta, la persona adulta veramente affidabile non ha una vita parallela sullo smartphone e sui social, ma lascia il suo cellulare a disposizione dei familiari come se fossero le chiavi della sua auto. E questo come autentico stile di vita, non come atto dimostrativo di onestà o di riparazione perché già beccato/a! In generale comunque la formula matematica della fiducia è il rapporto tra promesse fatte e promesse mantenute. Tutti abbiamo fatto promesse piccole o grandi, mantenute o meno: domani giocherò con te dicono i genitori quando i figli hanno bisogno di stare con loro, andrò piano con la tua macchina promettono i figli quando non hanno più tanto bisogno dei genitori, mi piacerebbe avere un figlio con te quando vuoi portartela/o a casa e vedrai che cambieremo casa quando ancora vuoi che non se ne vada dalla tua vita… ma gli inaffidabili, anche in buona fede, restano inaffidabili.
Ascoltare per capire, non per risponderti con lezioncine zen, battute fuori luogo o silenzi. Ascoltare per comprendere cosa pensi e cosa provi. Ascoltare perché mi interessi veramente, non perché così la finisci prima di parlare. Ascoltare osservando e stare zitti vedendo davvero oltre le apparenze.
Il numero 9 dei 12 pilastri per costruire una coppia felice é che non ci si mette assieme solo per passare il tempo o avere un coinquilino che paghi la metà delle spese ma per raggiungere una meta assieme, il proprio progetto di vita, fatto di tanti progetti più piccoli che realizzi solo se hai gli stessi valori fondanti. I valori non sono chiacchiere sofistiche, ma il modo concreto con cui una persona risolve i problemi quando la vita diventa molto molto dura. È da cosa buttiamo giù dalla torre, e siamo liberi di farlo, che sappiamo chi siamo davvero, senza raccontarcela.
Sì, non ci si mette assieme solo per passare il tempo, ma il tempo è importantissimo perché non è infinito per nessuno! E così come il tempo, è importantissima anche la sua gestione. Hai notato come le persone poco vitali siano attive solo se messe alle strette? E come le persone litighino se il tempo passa senza che ci si sia messi d’accordo sul cosa fare? E come sia ancora sempre attuale che l’ozio sia il padre dei vizi? Ecco tra i 12 pilastri per costruire una coppia felice c’è concordare tempi propri (chi non sa cosa fare senza il partner ha seri problemi di dipendenza affettiva) e veri tempi insieme in cui fare cose che appassionano entrambi e, ovviamente, non sempre su iniziativa della stessa persona. Non uscire dalla propria zona di confort per prendere delle iniziative a favore della coppia non lancia il messaggio “amore, sono conciliante, decidi tu” ma “decidi tu se ci tieni, io campo bene lo stesso”.
E certo, non ci si mette assieme per avere un coinquilino che paghi la metà delle spese ma, lo stesso, tra i 12 pilastri per costruire una coppia felice c’è suddividere equamente tutte le responsabilità della vita a due: dallo sbarcare il lunario, al gestire la casa, educare i figli, organizzare il tempo libero… Ci sono vari modi per farlo ovviamente: fare tutto insieme, a turno, a periodi, per settori, per competenze o per delega: l’importante è che non ci sia qualcuno che è sempre sull’orlo di una crisi di nervi con il partner in… letargo perpetuo.
Chi mi conosce sa quanta importanza io dia al divertimento. Trovo così fondamentale la condivisione del divertimento (ok, non solo di quello ;-)) tra persone che si vogliono bene che non so neppure come motivare questo paragrafo. Insomma creare esperienze e ricordi di gioia è un anticipo di paradiso che non mi perderei per nulla al mondo!
A questi 12 pilastri per costruire una coppia felice e duratura, ognuno può aggiungere i pilastri che vuole e che meglio lo caratterizzano.
Chi pensa che possa essere “per tutta la vita” senza investirci tempo ed energie forse non ha colto che per far soldi ci vogliono… tempo ed energie, e così per laurearsi, per fare una casa, per crescere un figlio, per avere un fisico in forma… Dunque quel che è certo è che, superato il colpo di fulmine, la felicità non è un caso ma una casa progettata, costruita, goduta e spesso ristrutturata con la consulenza di un esperto. Ma per trovare l’architetto giusto bisogna volerlo e volerlo in due.