“Sbagliando s’impara” recita un famoso proverbio, eppure sin da bambini ci viene insegnato che sbagliare è… sbagliato, rendendo in questo modo ogni errore un’occasione in più per sentirsi inadeguati, con effetti spesso devastanti sull’autostima e sulla scoperta dei propri talenti.
Eppure i grandi pedagogisti, come non ricordare Maria Montessori che chiamò l’errore il “Signor Errore”, insistono che lo sbaglio sia connaturato all’esistenza umana e fondamento antropologico dell’apprendimento. L’errore per loro è esperienza e conoscenza, tanto che si potrebbe sostenere che l’intera evoluzione non sia altro che un esperimento condotto, in misura esponenziale, per tentativi ed errori.
Sbagliando s’impara non significa ovviamente che dobbiamo cercare apposta gli errori per crescere poiché, diciamolo, ti “trovano” comunque loro, data l’evidenza che non c’è nessuno che non commetta errori e non si lasci sfuggire qualcosa.
L’impatto che un errore ha sulla nostra vita è legato però al significato che gli viene dato o come disse Richard Bandler, quando fondò la Programmazione Neuro Linguistica, “Non è tanto importante ciò che ti accade nella vita, quanto cosa ne farai con ciò che ti accade”.
Forse il vero fallimento è il non-fare per non-sbagliare, poiché proprio una delle caratteristiche più evidenti delle persone di successo non è l’assenza di sbaglio ma è la capacità di superare gli errori, le cadute, le brutte figure e persino i rifiuti. Il successo sarebbe per queste persone l’ultimo anello di una catena di errori ed il risultato ottenuto da chi ha la capacità di vedere in ogni suo sbaglio non una condanna ma un feedback.
Il fare, contrariamente all’inerzia, è una fondamentale fonte di errori che costituiscono un grande motore di crescita personale e la via principale dell’innovazione.
Gli errori insomma sono importantissimi sia perché quando li vediamo e li analizziamo possiamo trovare soluzioni migliori, sia perché possono aprire prospettive impensate, come quando venne scoperta l’America o la penicillina.
Sbagliando s’impara significa che, per imparare dagli errori, bisogna prima riconoscerli, perché è vero che si può sbagliare “di nuovo”, avendo rinunciato alla grande opportunità di imparare dalla vita.
Se ogni sbaglio può diventare un’esperienza per migliorare, va anche detto che non tutti gli errori sono costruttivi. Vanno riconosciuti quelli ricorrenti, gli errori di metodo o di processo o dovuti al pregiudizio, o alla fretta o all’esitazione o alla distrazione.
Insomma, abbi il coraggio di tentare e di vivere la tua vita perché davvero sbagliando s’impara!
Il Coaching può servire ad apprendere dai propri errori, quindi ad andare a scuola… esattamente dalla propria vita perché
se ti permetti di sbagliare e di ammetterlo prima di tutto fra te e te, avendo simpatia per te stesso.
se riesci a chiedere scusa quando serve, consapevole che l’empatia, non l’essere nel giusto o fingendo di esserlo, ti rende una persona migliore di prima.
se riesci a perdonarti, dove invece giustificarti ti sminuisce e condannarti ti annulla.
se decidi di trasformare la rabbia e ogni emozione autodistruttiva in motivazione.
se analizzi gli errori passati per operare scelte migliori in futuro.
se le opportunità sfuggite da rimpianto diventano come una spinta a cogliere quelle future.
Ti auguro di concederti di guardare avanti, di perdonare te stesso, di non aver troppa paura di sbagliare e di continuare la tua ricerca, perché la vita è piena di rimpianti, ma molto più di formidabili opportunità.