Andare d’accordo con genitori e suoceri perfino a Natale. Poteva forse mancare l’argomento più… su come avere davvero un Natale felice perché trascorso secondo le tue regole?
NB Questo argomento evergreen è stato infine attraversato dal covid 19 per cui tutto resta valido con le seguenti aggiunte
Premessa: a Natale non avvengono i miracoli. Per andare d’accordo veramente con genitori e suoceri bisogna avere parenti intelligenti, non serpenti, o almeno il/la partner più intelligente e amorevole di loro. Oppure risolvere le questioni a monte molto prima di Natale, oppure dire chiaramente come stanno le cose, ma sempre molto prima. Se poi siamo tutti sufficientemente in bolla ecco che stare insieme diventa davvero un piacere.
Detto ciò e giunti in prossimità delle feste, per fare letteralmente slalom dei problemi che gli altri non hanno saputo e voluto risolversi per Natale, si possono mettere in atto alcune strategie dell’ultimo minuto da adattare alle proprie necessità.
Tutto però inizia prima di andare a vivere insieme. Hai notato come molti facciano carte false per essere invitati dai parenti del partner ancor prima che sia iniziata la convivenza con lui/lei? Un bisogno di essere adottati dal suo clan almeno pari al bisogno di sfuggirlo una volta sposati. Se ne deduce che è davvero il caso di darsi una calmata prima, limitandosi più che si può al dolce e caffè finché si è fidanzati per passare ai pranzi e alle cene ufficiali solo dopo. Questo previene le prime presentazioni a Natale con 45 parenti presenti ed evita che ad ogni Natale venga presentato un boy/girlfriend diverso (con relativi commenti e confronti).
Per i Natali e tutte le feste comandate non si gioca a fazzoletto, cioè a chi arriva prima, ma si segue un criterio equo deciso insieme in coppia. Nessuno, neanche i così detti figli unici di madre vedova, possono tenere il monopolio delle feste di famiglia perché non è colpa degli altri se loro si stanno… estinguendo come i panda. Insieme lui e lei (non le loro mamme) scelgono se:
Se le opzioni di cui sopra vi stanno già facendo impazzire così, partite da soli o in coppia, senza dimenticare di salutare di persona i genitori i quali penseranno sempre che siete strani o peggio, ma è pur sempre la vostra vita. Questa strada diventa sempre più impraticabile quando si hanno figli: i bambini vogliono il salotto con l’albero e il presepio, Babbo Natale e i loro nonni e vi seguiranno dovunque da santo Stefano in poi.
Spesso gli adulti non vogliono ricevere regali se questo significa essere obbligati a stressarsi per ricambiare. Ma i bambini li aspettano da Babbo Natale e per loro lui ci deve essere il più a lungo possibile. Babbo Natale dovrebbe arrivare a casa propria e non in altre quattordici case con regali magari più costosi di quanto il Babbo Natale/papà possa permettersi. In sostanza, nonni e zii educati e rispettosi chiedono sempre ai genitori se approvano il regalo che hanno pensato d’acquistare per il nipotino e se la risposta è no, è no. Non è una gara e magari i nonni potrebbero gestire la… Befana. Infine, meglio dirlo, i nonni non dovrebbero fare mai discriminazioni tra i loro nipoti (i regali parlano forte e chiaro), esattamente come non dovrebbero farne tra i figli e i partners di questi.
Soprattutto a Natale non si dovrebbe strafare, sennò è chiaro che tutto diventa un incubo! Se si va al ristorante non si deve pagare sempre per tutti, se si mangia a casa o si fa a turno o ci si suddivide le portate da preparare o si mette la casa e la tavola in alternativa alla preparazione del pasto. Perché tutto ‘sto bisogno di arrivare dove gli altri non arrivano? Perfino la Regina Elisabetta a Buckingham Palace ha una capienza massima in sala da pranzo (pare 24 posti seduti).
Se invece si va al ristorante e si paga alla romana, per stare bene con se stessi e con chi ti siede accanto magari parlandoci si dovrebbero evitare gli squallidi tavoloni tipo sagra della porchetta solo perché “dai prenota, più siamo e meglio stiamo, tanto ognuno si paga il suo”.
Sembra inutile dirlo, eppure presentarsi a un pranzo accompagnati dal buon umore è ciò che può fare la differenza. Si tratta di dare il meglio di sé non per ipocrisia ma perché la giornata non diventi una seduta plenaria di psicodramma familiare. Per questo motivo Natale è il giorno del niente politica, religione, si stava meglio quando si stava peggio e hai sentito su rete quattro chi hanno fatto fuori ieri sera.
Ogni scarrafone sarà sicuramente bello a mamma sua però ognuno durante un pranzo o una cena dovrebbe, deve controllare i suoi figli, specie se piccoli e pestiferi, e magari andarsene se i pargoli diventassero ingestibili: infatti i bambini degli altri quando rompono, rompono il doppio dei propri.
Estinti o quasi gli auguri scritti e telefonici, mooolto meglio inviare a inizio giornata messaggi solo sinceri, brevi e personalizzati provvisti di nome proprio del destinatario (altro che “auguri carissimi da tutti noi”, teneteveli) e rispondere solo a fine giornata a quelli in arrivo che non riportino l’ennesima frase di Papa Francesco o di Osho. Per il resto: il silenzio di tutte le notifiche, almeno per un giorno, è d’oro.
Rimanere in tanti, sotto lo stesso tetto, per tanto tempo, senza aver nulla da fare, per alcune famiglie può diventare un… carnage perciò: o si gioca a tombola o a qualcosa di simile o è meglio andarsene via dopo il caffè e l’amaro della casa perché anche a Natale ogni bel gioco dura poco.
Se dopo tutto questo, non si riesce ad andare d’accordo con genitori e suoceri perfino a Natale, il Natale allora non c’entra proprio per niente e quindi ci sarà sicuramente tutto l’anno prossimo per cambiare le cose a tuo favore, intanto… Buon 2019!