Come trascorrere il tempo con i bambini

Il sesto di una serie di articoli sul tema “Io resto in famiglia: manuale di convivenza durante il lockdown”.

Scritti da me e pubblicati dal settimanale “La vita del popolo” nel corso della prima ondata di Covid 19.

03/05/2020 di Lucia Boranga da La vita del popolo

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  • Tempo con i bambini in famiglia

Una mamma passa il tempo con i bambini facendo ginnastica con loro in casa in famiglia in pandemiaOra che i bambini non sono più a scuola, ma ognuno a casa propria, sembra che se ne siano perse le tracce anche sociali. Per molti di loro ma non per tutti, lo stare a casa ha significato vedere i genitori come non era mai capitato prima, un’esperienza straordinaria e certamente positiva. A determinate condizioni però, come quella che gli adulti spieghino con semplicità e verità ciò che sta accadendo, in modo adattato all’età di ciascun figlio.

  • Tempo con i bambini in famiglia

Un papà passa del tempo in giardino con la sua bambina costruendo con legno martello e chiodi

Fondamentale poi non sovraesporre i bambini a notizie ansiogene e ad immagini non consone al loro livello di comprensione emotiva e quindi individuare un momento della giornata per l’informazione dei genitori lontano dai figli. Aggiornarsi non solo lontano dai piccoli ma anche lontano dai pasti insieme e dalle ore a ridosso del sonno, privilegiando fonti d’informazione affidabili, piuttosto che la consultazione ossessiva e fagocitante di tutto a mezzo social. È risaputo: non esiste bambino senza ansie se, a sua volta, le capta ed assorbe proprio da chi avrebbe il compito naturale di rassicurarlo. È anche importante che i bambini restino in contatto con le persone che frequentavano prima del covid, videochiamando i nonni e gli amici con frequenza e, possibilmente, avendo un contatto anche breve ma quotidiano con insegnanti e compagni. I bambini non vanno in confusione se la loro giornata viene scandita da una serie di attività note con un ritmo certo e non provano malessere se possono contare sulla definizione di spazi e tempi per loro. È il momento di non lasciarli troppo tempo da soli, di ascoltarli anche solo osservandoli, di fare con loro quelle cose che proponevano da un sacco di tempo e fin qui glissate. Giocare e disegnare con loro va benissimo, ovviamente, ma senza velleità da animatori di villaggio turistico perché un genitore è fatto per “stare con”, non per inventarne sempre una di nuova affinché il principino non si annoi in casa. Impossibile comunque annoiarsi se i bambini vengono coinvolti in una serie di “lavoretti” casalinghi che probabilmente mai avrebbero fatto se non fosse per il momento che stiamo vivendo. Fare dei lavoretti concreti con mamma e papà insegna competenze nuove e fa sentire un bambino persona utile alla famiglia, capace, adeguatamente “grande”. È questa un’importante valorizzazione dell’autostima, che la pappa sempre pronta tende ad inficiare, ed una valvola di sfogo fisico quanto mai necessaria.

  • Tempo con i bambini in famiglia

Una mamma con la sua bambina passano tempo assieme cucinando in pandemiaE come sempre, prima di dar regole ai bambini meglio darsi una regolata come adulti, ad esempio non parlando davanti ai piccoli come se non capissero, perché l’infanzia ha occhi ed orecchie sempre ben aperti! Il nodo cruciale ed imminente è ora il rientro al lavoro degli adulti ma non quello dei bambini a scuola, sapendo che il vero welfare del nostro Paese, i nonni, in questo momento è forzatamente fuori servizio. Vedremo anche quello che bambini e bambine riusciranno ad apprendere quest’anno, se continueranno a percepire la loro identità di scolari e come sarà riprendere le abitudini scolastiche perse quali alzarsi presto, stare seduti sul banco, parlare uno alla volta, eseguire compiti anche quando non se ne ha voglia. E immaginiamo di che cosa sentano grande nostalgia adesso… abbracciarsi, raccontarsi, arrabbiarsi, non vedere l’ora che sia ricreazione, chiacchierare di nascosto mentre la maestra spiega, chiedere di andare al bagno in due per ridere a crepapelle, essere circondati dalla classe che canta “tanti auguri” distribuendo le caramelle del proprio compleanno e sicuramente molto, molto di più.

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