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Che l’estate possa riservare un vero tempo di pausa dagli impegni ordinari, senza riempirsi di fatiche straordinarie, senza ulteriore stress – in genere costoso – da cui disintossicarsi alla fine.
Capita quando non ci si ascolta, quando si crede di dover correre dove corrono gli altri, quando si pensa che ferie significhi non programmare il tempo a disposizione. Avere ritmi riposanti non significa, infatti, non fare nulla, così le ferie passano davvero in un attimo, senza lasciare niente, ma neanche fare in una settimana la vacanza “cultura”, più la vacanza “discoteca”, più la vacanza “ci vengono a trovare tutti”.
Le ferie, inoltre, comportano sempre un cambio di routine e spesso un brusco riadattamento sociale: coppie, genitori e figli, parenti e amici che si vedono e parlano poco per un anno intero, si ritrovano a convivere, improvvisamente e h 24, in uno spazio in genere risicato, dovendo inventarsi cose per stare tutti assieme appassionatamente. E al di là del tipo di vacanza, la villeggiatura è solo un tipo di vacanza, quanto sarebbe utile pensare alla propria salute, anche se c’è, e al proprio stato d’animo. La nostra esperienza nella vita è tanto corporea quanto psichica e i dati emotivi che somatizziamo quotidianamente ci toccano in profondità.
Nessuno è immune alle reazioni fisiche causate dallo stress emotivo – neppure chi crede ancora che le cose possano scivolare addosso – soprattutto se non si è in grado di collegare il disturbo psicosomatico allo stile di vita che l’ha prodotto. L’ansia, su tutte, agendo automaticamente sulla tensione muscolare, può innescare un gran numero di sintomi e alti livelli di ansia possono interferire sui nostri processi cognitivi. Soprattutto quando una persona si trova a dover fare qualcosa che proprio non vuole, magari per molto tempo, mettendo costantemente da parte i propri legittimi bisogni.
I disturbi psicosomatici si manifestano proprio in assenza di elaborazione consapevole o nel rifiuto a cambiare ciò che fa star male, che sia un’abitudine, una scelta palesemente sbagliata, una relazione non proprio sana.
Che la meritata pausa possa anche diventare l’occasione per fare “decluttering emotivo”, sullo stile di quella che si fa con gli oggetti in esubero e in disordine.
Fare “decluttering” vuol dire, infatti, eliminare ciò che non serve per liberare spazio e così, analogamente, per il sovraffollamento e il disordine emotivi, liberandosi dalle convinzioni sabotanti, dai pensieri negativi, dal rimuginio e da tutte le zavorre che bloccano la vita. Ciò che fa veramente male alla vacanza è considerare il tempo libero che abbiamo a disposizione come un tempo passivo e non intenzionale, cioè a sfavore del vero benessere e delle relazioni umane autentiche. Sì, alla fine, in estate, ogni giorno può essere sabato, se sappiamo coglierne le opportunità.