Cosa fare dopo il diploma? Ogni anno, per molti adolescenti candidati ad uscire dall’adolescenza arriva il caldo, lo stress, la canzone, il film, la notte prima degli esami vera e propria ed infine il sospirato diploma di maturità. E poi arriva il post-diploma…
da una parte quello che è e dovrebbe essere uno dei periodi più belli perché ti godi giustamente il risultato e perché a settembre non ricomincerà più la scuola; dall’altra uno dei periodi più ansiogeni perché la scuola non ricomincerà mai più sul serio.
Ansia perché almeno prima sapevi che fare anche se non sempre ti andava di farlo. E ansia perché naturalmente non manca mai chi pone l’amletica domanda sul cosa fare dopo il diploma girando il coltello nella piaga dell’incertezza giovanile.
Il punto è che pochissimi sentono (non sanno) sin da piccoli qual è la loro strada, altri scelgono per leggende metropolitane o per avere l’approvazione degli altri (non necessariamente i genitori), altri ancora hanno studiato così tanto da non aver avuto neanche il tempo per pensarci.
Proprio in questa fase della vita così delicata e decisiva, tanti giovani si ritrovano quindi da soli a farsi invogliare dai siti web di questa o quella università o ente formatore e questo è tutto l’orientamento che trovano nel loro percorso.
Dunque cosa fare dopo il diploma tanto per cominciare? Ecco alcune cose che hanno fatto bene praticamente a tutti quelli che le hanno fatte:
E infine quali competenze servono davvero, al di là dei voti, per capire cosa fare dopo il diploma e iniziare a farlo?
Essere capaci di organizzarsi in modo costruttivo la giornata, la settimana, il mese, l’anno.
Essere capaci di gestirsi da soli dalle cose di base quindi: lavarsi e stirarsi le proprie cose, saper fare la spesa e cucinare decentemente, tenere in ordine le proprie cose e i propri conti, riuscire a prendersi cura di sé anche quando si è indisposti.
Non invertire il ritmo sonno-veglia, perché chi entra in questo loop è candidato a diventare in men che non si dica nerd e neet.
Essere capaci di farsi e mantenersi amici. Negli anni di scuola si tende a confondere il compagno di scuola (che non devi cercare) con l’amico (che devi saper trovare) e quindi si potrebbe credere di possedere competenze relazionali che invece non si hanno.
Essere capaci di prendersi il tempo che serve per scegliere senza la paura di perderlo. La paura di perdere tempo invece produce o blocco (non vai da nessuna parte) o accelerazione (ti ficchi di corsa nella prima strada che ti si presenta davanti).
Imparare a gestire gli sbagli fermandosi, cambiando e ripartendo. Mai come dopo il diploma ed in generale finché si è nel decennio della definizione si ha infatti la possibilità di provare e tornare indietro per aggiustare il tiro.
Imparare a fare cose concrete in modo che al sapere si aggiunga il saper fare e magari più avanti il saper essere.
Rallentare, perché correre porta a scegliere sbagliato. Certo, ci vuole una buona dose di coraggio per non mettersi a correre come fanno i più, convinti dal contesto che esista qualcuno che porti via il lavoro ad un altro solo perché più svelto.
Corrono davanti al bivio e ovviamente prendono una bella strada ma che non è la loro: tanto valeva andare un anno all’estero per vedere e imparare cose che a scuola e a casa non si sperimenteranno mai. Perché, a scanso di equivoci, l’anno sabbatico non si passa sul divano di casa a guardare le serie Tv!
Sei ancora e sempre in tempo per capire cosa fare e chi essere, per comprendere quale sia la scelta migliore e decidere di rispondere al cosa fare dopo il diploma in modo vero e adatto a te, anche molto dopo il diploma stesso.