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Chi di voi ricorda quando le case erano messe a soqquadro da mamme, zie e nonne per le tradizionali pulizie di Pasqua? Per tirare tutto a lucido in tempo, iniziavano anche un mese prima con metodo quasi scientifico e fatica immane. Situazioni andate, naturalmente, perché oggi il tempo a disposizione è molto poco anche se compensato da case più piccole ed alta tecnologia casalinga. Con l’arrivo della primavera usavano e sì, usiamo ancora, pulire più a fondo le nostre case per motivi certamente igienici ma, pensa un po’, dobbiamo anche questa tradizione alla cultura biblica. Le pulizie primaverili derivano infatti direttamente dalle rituali pulizie di Pèsach, la Pasqua ebraica, che ricorda la liberazione dalla schiavitù d’Egitto e l’esodo verso la Terra Promessa.
Con buona pace di ogni Feng shui orientale e decluttering occidentale, già in tempi biblici era stata compresa la connessione profonda tra la persona e il suo ambiente, a partire da quello casalingo. Ora, questi giorni così diversi da quanto eravamo abituati ci suggeriscono riflessioni nuove e prassi rinnovate. Dobbiamo stare a casa, quindi ora la casa non è più un dormitorio, è davvero una casa. Siamo tutti a casa, quindi tutti in famiglia godiamo dei suoi conforts e tutti in famiglia rispondiamo di come la trattiamo e la teniamo. I nostri ragazzi, per esempio, potrebbero riflettere che non ha tutto questo senso partecipare alle convention sulla tutela dell’ambiente se poi lasciano una scia di carte dalla loro camera al salotto. Si comincia dal piccolo per arrivare al grande, dal personale per arrivare al sociale. Allora, famiglie, un bel “piano di battaglia” per: riciclare solo ciò che serve, regalare ciò che davvero può far piacere agli altri, rivendere ciò che ci aiuterà ad acquistare qualcosa di necessario, buttare e mai più ricomprare l’inutile. Ognuno parta dal suo scaffale senza puntare il dito sul cassetto degli altri, poi dedicatevi insieme alle parti comuni (cucina, salotto, bagno) ed infine sotto con il difficile (soffitte, cantine, garage). Quanti bei ricordi ma anche quante insicurezze, che abbiamo tentato di risolvere riempiendo le case con troppe cose! Cose inutili che, a ben guardare, ci hanno tolto non solo risorse economiche utili per altro, ma anche tempo ed attenzione verso l’essenziale: un rapporto migliore con noi stessi, con le persone che amiamo e con Dio.
Usiamo dunque questo tempo per sentirci, come famiglia, un team efficiente ed efficace. Portate la casa a regime, poi ditevi “siamo stati mooolto bravi” ed infine non accumulate più oggetti e di conseguenza lavori domestici di portata… biblica. Fine anche delle liti, tutt’altro che banali, su “a chi spettano” i lavori di casa. E magari passerà l’idea di comprare un mobile in più, perché la creatività ci suggerirà che bastava vedere con occhi diversi ed una bella mano di pittura quello dimenticato in soffitta. Stiamo sperimentando come dalle esperienze negative si possano originare anche esperienze positive. Anche i nostri cari sono sempre stati con noi e bastava vederli con occhi un po’ diversi. Ora possiamo sperimentare il nostro cuore su un tesoro, le relazioni vere, non intaccabile da tignola, ruggine e ladri. Ciò che è davvero ispirante è avere conferma che vita pratica e di famiglia non sono affatto staccate da quella che è la vita dello spirito. A tutti noi, buona rinascita in famiglia e a casa. Buona Pasqua!