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Aggiungiamo pure l’ansia degli adulti col loro martellante “Allora cos’ hai deciso di fare” mentre i ragazzi stanno ancora studiando per superare l’esame di maturità. E così le statistiche riportano che il 67% dei ragazzi/e italiani, primi su tutti quelli col test d’ingresso fatto in primavera, sbaglia la propria scelta formativa perché non è seguito da nessuno ma inseguito dalla pressione e sensazione che qualcuno ti stia portando via chissà quale sedia. Spesso l’errore consiste nell’iscriversi subito a qualcosa perché gli altri lo fanno, spenderci un anno di tempo e di soldi, per poi dover affrontare se stessi ed i genitori ammettendo che era la strada sbagliata e che quella giusta si poteva trovare con un periodo di discernimento. Che quindi viene fatto per forza di cose l’anno dopo e purtroppo neanche da tutti. Infatti impiegarci un anno per capire che ciò che fai non è la tua strada non significa aver capito automaticamente qual è la scelta giusta! Ovviamente il discernimento non si fa da soli, guardando serie tv mentre i genitori sono al lavoro, senza fare nient’altro né a casa né fuori casa. Insomma la scuola superiore rischia di essere come una bolla che scoppia tre settimane dopo gli esami, nonostante il bagaglio culturale acquisito.