Proprio per le differenze di stile relazionale ed educativo, la figura paterna è fondamentale e indispensabile al pari di quella materna perché i figli crescano psichicamente sani e quindi felici.
A scanso di equivoci e per par condicio ripeterò il concetto su esposto così:
proprio per le differenze di stile relazionale ed educativo, la figura materna è fondamentale e indispensabile al pari di quella paterna perché i figli crescano psichicamente sani e quindi felici.
Con questo intendo dire che, come affermava Jung, ogni essere umano ha bisogno di essere cresciuto in armonia da Animus ed Anima e che se una madre, o un padre, si ritrovano ad essere loro malgrado dei genitori single la responsabilità del vuoto cade sicuramente sull’irresponsabilità degli assenti.
Ed al genitore single va riconosciuto tutta la stima ed il sostegno per chi, da donna, si adopera per far sentire meno acuta l’assenza del papà e per chi, da uomo, si adopera per far sentire meno acuta l’assenza della mamma.
Secondo l’ISTAT, in Italia nel 2016 c’erano (e ci sono!) oltre un milione di nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, dei quali l’86% ha a capo una donna.
Eppure i papà sono per le figlie la figura familiare da cui maggiormente si aspettano protezione, sicurezza, soluzioni nelle difficoltà, fiducia nelle loro potenzialità e conferma delle proprie abilità. Il papà è il primo uomo con cui una bimba entra in relazione ed è il modello per le sue relazioni future.
Perché una ragazza non si innamori di un… fasullo, è il padre che per primo non può permettersi di esserlo; perché una ragazza non si riduca a crocerossina dei sentimenti è il padre che non deve mai farsi compatire nell’inutile tentativo di salvarsi la faccia.
E così i papà sono per i figli la figura parentale da cui maggiormente si aspettano incoraggiamento, sostegno nella concretizzazione dei loro sogni, condivisione di successi e insuccessi con impegno, determinazione e rispetto soprattutto per i più deboli. Il papà è il primo uomo con cui un bambino entra in relazione ed è il modello identificativo a cui ispirarsi per ciò che vorrà essere in futuro.
Perché un ragazzo abbia quindi coraggio di affrontare la vita, sappia donare e non rubare nelle relazioni e sappia prendersi cura delle persone che si affidano a lui, serve un padre che lo abbia decisamente preceduto con l’esempio.
Senza questo tutto diventa molto difficile, anche se non impossibile.
Se nel passato la figura paterna dettava regole sicuramente in modo eccessivo ed arbitrario, da diversi anni i padri rischiano di non aver uomini a cui ispirarsi e finiscono per non ispirare i loro figli, poiché assumono caratteristiche prevalentemente Anima piuttosto che caratteristiche prevalentemente Animus.
Nella migliore delle ipotesi, capita cioè di osservare papà finalmente più attenti alle esigenze emotive dei figli, ma in difficoltà rispetto alla responsabilità di essere una guida. Papà che non si accorgono neppure dei loro comportamenti permissivi, accondiscendenti e in difficoltà nel dire no, salvo poi fare scenate… isteriche.
Da qui figli e figlie che fanno un’enorme fatica
Con questo i figli e le figlie non fanno altro che dimostrare la necessità e la sofferenza di non avere una guida, un papà indispensabile e indimenticabile, appunto.
per cominciare bene, che sia felice e realizzato di essere uomo e padre.
un papà che se nasci maschio sia felice che sei maschio e che se nasci femmina sia felice che sei femmina.
che tuo padre stimi e rispetti le donne e, fra tutte, che stimi e rispetti soprattutto tua madre (non solo stima, non solo rispetto, ma stima e rispetto insieme perché non sono sinonimi).
che tuo padre sia affidabile. Un uomo è affidabile quando non mente e quando mantiene le promesse fatte.
che tuo padre sia onesto. Un uomo è onesto quando non vuole tutto e subito, costi quel che costi.
che ci sia fisicamente, emotivamente, praticamente ed economicamente sempre, non quando se la sente (ma cosa devi sentire?!) o su WhatsApp solo con meme da teenager.
che ci sia sempre sì ma che non faccia le cose al posto dei figli rendendoli incapaci: essere guida significa anche farsi da parte per lasciar sperimentare perché dai istruzioni, fiducia, incoraggiamento e spazio.
che sappia ascoltare, per comprendere veramente cosa pensano e cosa provano i suoi figli e che sappia parlare in modo assertivo, dando regole semplici, sintetiche e motivate. Un papà comunica in modo chiaro, sostiene una linea guida, consiglia e indirizza perché dà l’esempio.
un grande papà sa riconoscere i propri errori senza fare melodrammi, è in grado di chiedere scusa e di cambiare condotta, ammette la ragione degli altri senza puerili competizioni.
è attivo, propositivo, resiliente, laborioso… un uomo adulto vivo insomma.
Oggi le differenze tra padri e madri non devono più cadere nello stereotipo come una volta, ma neppure devono essere negate se non si vuole restare in quella che nel 1963 (!) veniva definita per la prima volta da Alexander Mitscherlich “una società senza padre”.
Ai ragazzi e alle ragazze serve una mamma che insegna prevalentemente (non esclusivamente) ad amare dando cura e conforto e un papà che insegna prevalentemente (non esclusivamente) a vivere dando protezione e futurizzazione.
Il Parent Coaching riesce a dare risposte ai genitori che si fanno domande e sì, esistono eccome papà e mamme indispensabili e indimenticabili, io li ho conosciuti.