I famigerati compiti delle vacanze sono il tormento estivo di genitori e figli di ogni epoca.
Per alcuni adulti rappresentano un utile esercizio di ripasso, per altri sono solo un’inutile tortura.
Il tema dell’utilità ed opportunità dei compiti delle vacanze è puntualmente dibattuto ogni anno, senza mai giungere ad una conclusione su quella che resta la nube che offusca l’orizzonte della lunga pacchia estiva.
Facciamocene una ragione: i compiti delle vacanze esistono.
Hanno proprio ragione quelle battute che in estate prendono per i fondelli la prova costume!
Perché dovrebbe essere più importante come ci vedono gli altri per 8 domeniche in spiaggia piuttosto di come ci si sente con se stessi per 365 giorni l’anno?
Argomento togliere lo smartphone ai bambini e ai ragazzi. È passato già un anno da quando scrissi due cose su come disintossicare i figli dallo smartphone e da allora ho avuto parecchi feedback che c’è parecchio da disintossicare.
Eppure credo che tendenzialmente la presente generazione di genitori viva i devices come una conquista, esattamente come i nostri nonni usciti dalla guerra e dalla fame vissero come una conquista il cibo e l’abbondanza, anzi il superfluo.
E forse magari inconsapevolmente è sempre così: se sei nato senza una cosa, vuoi che i tuoi figli ce l’abbiano a tutti i costi, senza riuscire a valutare lucidamente se quella cosa sia un bene o un male per i tuoi figli.
Questa l’ho già scritta: proprio per le differenze di stile relazionale ed educativo, la figura materna è fondamentale e indispensabile al pari di quella paterna perché i figli crescano psichicamente sani e quindi felici.
Come affermava Jung infatti, ogni essere umano ha bisogno di essere cresciuto in armonia da Animus ed Anima quindi di poter contare su una mamma che insegni ad amare dando cura e conforto, oltre che contare su un papà che insegni a vivere dando protezione e futurizzazione.
Battuta o frecciatina? Solo se riesci a distinguere questa da quella, puoi riconoscere e gestire il sarcasmo degli altri. E mettere al suo posto il sarcastico di turno.
Mettiamo subito in chiaro la differenza: con la battuta ride di vero gusto sia chi la pronuncia sia chi l’ascolta; con la frecciatina gode solo chi l’ha detta mentre chi l’ascolta, se ascolta davvero, vede un sorrisetto di plastica e sente arrivare… una freccia al fianco.
Proprio per le differenze di stile relazionale ed educativo, la figura paterna è fondamentale e indispensabile al pari di quella materna perché i figli crescano psichicamente sani e quindi felici.
A scanso di equivoci e per par condicio ripeterò il concetto su esposto così:
proprio per le differenze di stile relazionale ed educativo, la figura materna è fondamentale e indispensabile al pari di quella paterna perché i figli crescano psichicamente sani e quindi felici.
Quante e quali sono le qualità dell’uomo speciale per davvero? Come distinguere un uomo, un vero uomo da un eterno ragazzino o peggio? Alle ragazze illuse e alle donne deluse i maschi possono sembrare tutti uguali, ma non lo sono affatto perché gli uomini sono speciali se normalmente sviluppano e posseggono queste 12 qualità…
(in copertina gli occhi che non hanno mai avuto bisogno di sopracciglia… ad ali di gabbiano 😉 quelli di Paul Newman e Robert Redford)
Stavolta 20 abitudini da perdere per essere più felici: una lista piuttosto sintetica ma molto concreta.
Direi che in questa vita è evidente che la felicità non possa mai essere assoluta bensì relativa, né che sia possibile essere sempre felici poiché ci sono alcune situazioni in cui la tristezza è davvero inevitabile.
Eppure la maggior parte delle volte rischiamo di essere infelici senza sapere che la felicità dipende da una decisione personale di fare delle cose e di non farne delle altre.
Come conoscere nuove persone? Questa è una delle domande che mi capita di sentire sempre più spesso.
Ok, mi dico, le persone timide e al limite introverse sono sempre esistite. Ma perché oggi, in piena epoca social, mi capita di vedere ultrasessantenni in grado di uscire, farsi delle nuove amicizie e poi anche rifarsi una vita contro trenta quarantenni alle prese col “dove posso trovare la ragazza giusta alla mia età?”
Forse non c’è proposito d’inizio anno che meriti dedizione e impegno come l’imparare a volersi bene.
Ok, probabilmente sarebbe più corretto dire “imparare a volersi sempre più bene”, dal momento che, essendo il mittente e il destinatario di questo sentimento la stessa persona, si può affermare che non sia possibile non volersi bene per niente. Resta il fatto che non è mai abbastanza.